2010–2019
Il cuore dei figli si volgerà
Ottobre 2011


Il cuore dei figli si volgerà

Invito i giovani della Chiesa a conoscere e a sentire lo spirito di Elia.

Mentre studiamo, apprendiamo e mettiamo in pratica il vangelo di Gesù Cristo, la sequenza degli avvenimenti è spesso istruttiva. Pensiamo, per esempio, alle lezioni sulle priorità spirituali che apprendiamo dall’ordine dei principali eventi avvenuti quando la pienezza del vangelo del Salvatore è stata restaurata in questi ultimi giorni.

Nel Bosco Sacro, Joseph Smith vide e parlò con il Padre Eterno e Gesù Cristo. Tra le altre cose, Joseph fu istruito sulla vera natura della Divinità e della rivelazione continua. Questa solenne visione ha dato inizio alla dispensazione della “pienezza dei tempi” (Efesini 1:10) ed è uno degli eventi straordinari della storia del mondo.

Circa tre anni dopo, la sera del 21 settembre 1823, in risposta a una fervente preghiera, la camera da letto di Joseph Smith si riempì di luce al punto da essere “più luminosa che a mezzogiorno” (Joseph Smith—Storia 1:30). Un personaggio apparve accanto al suo letto, chiamò il ragazzo per nome e dichiarò di essere “un messaggero inviato[gli] dalla presenza di Dio, e che il suo nome era Moroni” (versetto 33). Egli istruì Joseph Smith sulla venuta alla luce del Libro di Mormon. Poi Moroni citò dal libro di Malachia, nell’Antico Testamento, con una leggera variazione nel linguaggio usato nella versione di Re Giacomo: “Ecco, io vi rivelerò il sacerdozio, per mano di Elia, il profeta, prima della venuta del grande e spaventevole giorno del Signore…

Ed egli pianterà nel cuore dei figli le promesse fatte ai padri, e il cuore dei figli si volgerà ai loro padri. Se così non fosse la terra intera sarebbe completamente devastata alla sua venuta” (versetti 38, 39).

Le istruzioni di Moroni per il giovane profeta includevano, in definitiva, due argomenti principali: (1) il Libro di Mormon e (2) le parole di Malachia che profetizzano il ruolo di Elia nella restaurazione “di tutte le cose; tempi dei quali Iddio parlò per bocca dei suoi santi profeti che sono stati fin dal principio” (Atti 3:21). Pertanto, gli eventi introduttivi della Restaurazione hanno rivelato la corretta comprensione della Divinità, hanno enfatizzato l’importanza del Libro di Mormon e hanno anticipato l’opera di salvezza ed esaltazione sia per i vivi sia per i morti. Questa ispiratrice sequenza di avvenimenti educa su quali siano gli argomenti di maggiore priorità per la Divinità.

Il mio messaggio si concentra sul ministero e lo spirito di Elia, predetti da Moroni nelle sue prime istruzioni a Joseph Smith. Prego ferventemente per avere il sostegno dello Spirito Santo.

Il ministero di Elia

Elia era un profeta dell’Antico Testamento grazie al quale avvennero poderosi miracoli. Egli sigillò i cieli e, per tre anni e mezzo, la pioggia non cadde sull’antica Israele. Moltiplicò la farina e l’olio di una vedova. Risuscitò un bambino dai morti e fece cadere il fuoco dal cielo in una sfida con i profeti di Baal. (Vedere 1 Re 17:–18). Al termine del ministero mortale di Elia, egli “salì al cielo in un turbine” (2 Re 2:11) e fu traslato.

“Dalle rivelazioni moderne impariamo che Elia detenne il potere di suggellamento del Sacerdozio di Melchisedec e fu l’ultimo profeta ad averlo prima della venuta di Gesù Cristo” (Bible Dictionary, “Elijah”). Il profeta Joseph Smith spiegò che “lo spirito, il potere e la chiamata di Elia consistono nell’avere il potere di detenere le chiavi… della pienezza del Sacerdozio di Melchisedec e… ottenere… tutte le ordinanze del regno di Dio” (Insegnamenti dei Presidenti della Chiesa: Joseph Smith (2007), 319; corsivo dell’autore). Questa sacra autorità di suggellamento è fondamentale affinché le ordinanze del sacerdozio siano valide e vincolanti sia in terra che in cielo.

Elia apparve con Mosè sul Monte della Trasfigurazione (vedere Matteo 17:3) e conferì questa autorità a Pietro, Giacomo e Giovanni. Il 3 aprile 1836, nel tempio di Kirtland, Elia apparve di nuovo con Mosè e altri e conferì le stesse chiavi a Joseph Smith e Oliver Cowdery.

Le Scritture documentano che Elia, il profeta, si presentò davanti a Joseph Smith e a Oliver Cowdery dicendo:

“Ecco, è pienamente arrivato il tempo di cui fu detto per bocca di Malachia—il quale attestò che egli [Elia] sarebbe stato mandato prima che venisse il grande e terribile giorno del Signore—

Per volgere il cuore dei padri ai figli e i figli ai padri, per timore che la terra intera sia colpita di maledizione—

Perciò le chiavi di questa dispensazione sono consegnate nelle vostre mani; e da questo potete sapere che il giorno grande e terribile del Signore è vicino, sì, alla porta” (DeA 110:14–16).

La restaurazione dell’autorità del suggellamento da parte di Elia nel 1836 è stata necessaria per preparare il mondo per la Seconda Venuta del Salvatore e ha dato inizio a un grande e crescente interesse a livello mondiale nella ricerca genealogica.

Lo spirito e l’opera di Elia

Il profeta Joseph Smith dichiarò: “La più grande responsabilità che Dio ci ha dato in questo mondo è quella di cercare i nostri defunti… poiché è necessario che il potere di suggellamento sia nelle nostre mani, onde suggellare i nostri figli e i nostri defunti per la pienezza della dispensazione dei tempi; una dispensazione in cui meritarsi le promesse fatte da Gesù Cristo prima della fondazione del mondo per la salvezza dell’uomo… Perciò Dio ha detto: ‘Io vi mando Elia, il profeta’” (Insegnamenti: Joseph Smith, 486).

Joseph Smith inoltre spiegò:

“Ma qual è l’obiettivo [della venuta di Elia]? O come deve essere adempiuta? Le chiavi devono essere consegnate, lo spirito di Elia deve venire, il Vangelo essere stabilito, i santi di Dio essere radunati, Sion essere edificata e i santi levarsi come liberatori sul monte Sion [vedere Abdia 1:21].

Ma come possono essi diventare liberatori sul monte Sion? Edificando i templi… e adoperandosi per ricevere tutte le ordinanze… in favore dei loro progenitori che sono morti… e qui abbiamo la catena che unisce i cuori dei padri ai figli e dei figli ai padri, adempiendo la missione di Elia” (Insegnamenti: Joseph Smith, 483–484).

L’anziano Russell M. Nelson ha insegnato che lo spirito di Elia è una “manifestazione dello Spirito Santo che porta testimonianza della divina natura della famiglia” (“Una nuova stagione di mietitura”, La Stella, luglio 1998, 37). Questa influenza peculiare dello Spirito Santo porta le persone a voler identificare, documentare e amare i propri antenati e membri della famiglia, sia presenti che passati.

Lo spirito di Elia tocca le persone a prescindere dalla loro appartenenza alla Chiesa. Tuttavia, come membri della chiesa restaurata di Cristo, abbiamo stipulato un’alleanza e assunto la responsabilità di cercare i nostri antenati e fornire loro le ordinanze di salvezza del Vangelo; “ond’essi non giungessero alla perfezione senza di noi” (Ebrei 11:40; vedere anche Insegnamenti: Joseph Smith, 486). E “neppure noi senza i nostri morti possiamo essere resi perfetti” (DeA 128:15).

Per tali ragioni facciamo la ricerca genealogica, costruiamo templi e celebriamo ordinanze per procura. Per tali ragioni Elia fu mandato a restaurare l’autorità del suggellamento che vincola sia in terra che in cielo. Noi siamo gli agenti del Signore nell’opera di salvezza ed esaltazione che eviterà “che la terra intera sia colpita di maledizione” (DeA 110:15), quando Egli tornerà. Questi sono il nostro dovere e la nostra grande benedizione.

Un invito alla nuova generazione

Ora invito le giovani donne, i giovani uomini e i bambini della nuova generazione a prestare attenzione, mentre sottolineo l’importanza dello spirito di Elia, oggi, nella vostra vita. Il mio messaggio è indirizzato a tutta la Chiesa in generale, ma a voi in particolare.

Molti di voi potrebbero pensare che la genealogia debba essere fatta soprattutto dalle persone di una certa età, ma io so che né le Scritture né i dirigenti della Chiesa hanno posto alcun limite di età per relegare questo importante servizio agli adulti in età matura. Voi siete figli e figlie di Dio, figli dell’alleanza, coloro che edificano il regno. Non dovete attendere di raggiungere un’età del tutto arbitraria per adempiere la vostra responsabilità di contribuire all’opera di salvezza per l’umanità.

Il Signore ha fatto in modo che, al giorno d’oggi, avessimo a disposizione risorse eccezionali che vi permettono di amare e conoscere quest’opera promossa dallo spirito di Elia. Per esempio, FamilySearch è una raccolta di documenti, risorse e servizi, a cui è facile accedere tramite computer e vari dispositivi portatili, progettato per aiutare le persone a scoprire e documentare la propria genealogia. Queste risorse sono disponibili anche nei centri genealogici situati in molti degli edifici della Chiesa in tutto il mondo.

Non è certo una coincidenza che FamilySearch e altri strumenti simili siano venuti alla luce in un periodo in cui i giovani sono perfettamente a loro agio con una vasta serie di tecnologie di informazione e di comunicazione. Le vostre dita sono state addestrate a inviare messaggi via cellulare e via computer per accelerare e promuovere l’opera del Signore, non solo per comunicare velocemente con i vostri amici. Le capacità e la predisposizione evidenti tra molti giovani d’oggi sono una preparazione a contribuire all’opera di salvezza.

Invito i giovani della Chiesa a conoscere e a sentire lo spirito di Elia. Vi esorto a studiare, a cercare i vostri antenati e a prepararvi a celebrare i battesimi per procura nella casa del Signore per i vostri defunti (vedere DeA 124:28–36). Inoltre vi invito ad aiutare gli altri a ricostruire la loro genealogia.

Se risponderete con fede a questo invito, i vostri cuori si volgeranno ai padri. Le promesse fatte ad Abrahamo, Isacco e Giacobbe si pianteranno nei vostri cuori. La vostra benedizione patriarcale, con la sua dichiarazione del lignaggio, vi collegherà a questi padri e sarà per voi più ricca di significato. Il vostro amore e la vostra gratitudine per i vostri antenati aumenteranno. La vostra testimonianza del Salvatore e la vostra conversione diverranno profonde e imperiture. E vi prometto che sarete protetti contro la sempre più intensa influenza dell’avversario. Se parteciperete a questa santa opera e l’amerete, sarete protetti nel corso della vostra giovinezza e per tutta la vostra vita.

Ai genitori e ai dirigenti chiedo di aiutare i bambini e i giovani a conoscere e a sentire lo spirito di Elia. Ma non formalizzate oltremodo tale compito e non fornite informazioni o addestramenti troppo dettagliati. Invitate i giovani a esplorare, sperimentare e a imparare da soli (vedere Joseph Smith—Storia 1:20). Tutti i giovani possono fare ciò che sto suggerendo, utilizzando le attività di apprendimento disponibili su lds.org/familyhistoryyouth. Le presidenze dei quorum del Sacerdozio di Aaronne e delle classi delle Giovani Donne possono avere un ruolo importante nell’aiutare tutti i giovani a familiarizzare con queste risorse di base. I giovani hanno bisogno di essere allievi che agiscono e che, di conseguenza, ricevono ulteriore luce e conoscenza tramite il potere dello Spirito Santo, non semplicemente studenti passivi in balia di altre persone o influenze (vedere 2 Nefi 2:26).

Voi, genitori e dirigenti, rimarrete attoniti dalla velocità con cui i vostri bambini e i giovani della Chiesa diventeranno estremamente abili con questi strumenti. Infatti, da questi giovani imparerete lezioni preziose su come utilizzare efficacemente queste risorse. I giovani possono offrire molto a coloro che sono più maturi e che non si sentono a loro agio, sono intimoriti dalla tecnologia o hanno poca familiarità con FamilySearch. Inoltre, conterete molte benedizioni mentre i giovani dedicheranno più tempo alla genealogia e al servizio al tempio e meno tempo ai videogiochi, a navigare su Internet e a comunicare su Facebook.

Troy Jackson, Jaren Hope e Andrew Allan sono detentori del Sacerdozio di Aaronne chiamati da un vescovo ispirato a insegnare in gruppo una classe di genealogia nel loro rione. Questi giovani uomini rappresentano molti di voi nella loro volontà di imparare e desiderio di servire.

Troy ha detto: “Avevo l’abitudine di venire in chiesa e starmene lì, ma ora capisco che devo andare a casa e fare qualcosa. Tutti possiamo fare genealogia”.

Jaren ha riferito che nell’imparare di più sulla genealogia si è reso conto “che quelli non erano solo nomi ma persone reali. Ho iniziato”, dice, “a essere sempre più entusiasta di portare i nomi al tempio”.

Andrew ha commentato: “Ho cominciato la genealogia con un amore e un vigore che non sapevo di poter avere. Mentre ogni settimana mi preparavo a insegnare, spesso venivo spinto dallo Spirito Santo ad agire e provare alcuni dei metodi presentati nella lezione. Prima, la genealogia era qualcosa di spaventoso, ma, con l’aiuto dello Spirito, sono riuscito a migliorare nel mio incarico e ad aiutare molte persone nel nostro rione”.

Miei cari giovani fratelli e sorelle, la genealogia non è semplicemente un programma interessante o un’attività sponsorizzata dalla Chiesa; piuttosto, è una parte vitale dell’opera di salvezza ed esaltazione. Siete stati preparati per questo giorno e per edificare il regno di Dio. Ora siete qui su questa terra per collaborare a questa opera gloriosa.

Vi rendo testimonianza che Elia è tornato su questa terra e ha restaurato la sacra autorità del suggellamento e che ciò che è legato in terra può essere legato nei cieli. So anche che i giovani della nuova generazione hanno un ruolo fondamentale in questo grande compito. Di questo rendo testimonianza, nel sacro nome del Signore Gesù Cristo. Amen.