2000–2009
Ciò che è di maggiore importanza è ciò che dura più a lungo
Ottobre 2005


Ciò che è di maggiore importanza è ciò che dura più a lungo

Come vostri dirigenti, invitiamo i membri della Chiesa, ovunque siano, a mettere la famiglia al primo posto e a trovare modi specifici per rafforzare la loro famiglia.

Io e alcuni dei Fratelli recentemente abbiamo fatto visita ad alcuni degli sfollati nei centri della Louisiana, del Mississippi e del Texas, dove si trovavano, sconfortate e lontano dai propri affetti, le vittime dell’uragano Katrina, che tentavano di rimettere insieme la loro vita. Le loro storie e circostanze erano tristi e tragiche sotto molti aspetti: ma tra tutto quello che sentivo, ciò che mi ha colpito di più è stata la loro ricerca dei familiari: «Dov’è mia madre?» «Non riesco a trovare mio figlio». «Ho perso mia sorella». Erano affamati, impauriti, avevano perso ogni cosa e avevano bisogno di cure e di cibo; ma quello che volevano di più, e di cui sentivano maggiormente bisogno, era la famiglia.

Le varie crisi o i momenti di incertezza ci ricordano ciò che conta maggiormente. Nella routine della vita, spesso riteniamo la nostra famiglia, genitori, figli, fratelli, qualcosa di dovuto. Ma nei momenti di pericolo, bisogno e cambiamento, non c’è dubbio che la nostra maggiore preoccupazione è la nostra famiglia! Sarà ancora più accentuato quando lasceremo questa vita e giungeremo nel mondo degli spiriti. Di certo le prime persone che cercheremo saranno il papà, la mamma, la moglie, i figli e i fratelli.

Penso che il motto della vita terrena potrebbe essere quello di «formare una famiglia eterna». Sulla terra cerchiamo di far parte di famiglie estese e siamo in grado di creare e formare la nostra parte di queste famiglie. Questo è uno dei motivi per cui il Padre celeste ci ha mandato sulla terra. Non tutti troveranno un compagno e formeranno una famiglia nella mortalità, ma tutti, qualsiasi siano le proprie circostanze, siamo i preziosi membri della famiglia di Dio.

Fratelli e sorelle, quest’anno è il decimo anniversario del proclama al mondo sulla famiglia, emesso dalla Prima Presidenza e dal Quorum dei Dodici Apostoli nel 1995 (vedere «La famiglia: un proclama al mondo», La Stella, ottobre 2004, 49; La Stella,gennaio 1996, 116). Era allora ed è ora un fervido appello a proteggere e rafforzare la famiglia, e un severo ammonimento in un mondo in cui i valori decadenti e le priorità sbagliate minacciano di distruggere la società minando la sua unità fondamentale.

Il proclama è un documento profetico, non solo perché emesso dai profeti, ma perché emesso in anticipo. Ammonisce contro ciò che, proprio in questo decennio, ha minacciato e minato la famiglia, e richiama all’attenzione le priorità e l’enfasi di cui hanno bisogno le famiglie per sopravvivere in un ambiente che sembra sempre più tossico nei confronti del matrimonio tradizionale e della relazione tra genitori e figli.

Il linguaggio chiaro e semplice del proclama è in assoluto contrasto con le nozioni confuse e contorte di una società che non riesce nemmeno a mettersi d’accordo su una definizione della famiglia, figuriamoci ad offrire l’aiuto e il sostegno di cui hanno bisogno i genitori e i figli. Conoscete le seguenti parole tratte dal Proclama:

  • «Il matrimonio tra l’uomo e la donna è ordinato da Dio».

  • «Il sesso è una caratteristica essenziale dell’identità e del fine della vita preterreni, terreni ed eterni dell’individuo».

  • «Marito e moglie hanno la solenne responsabilità di amarsi e sostenersi reciprocamente e di amare e sostenere i loro figli».

  • «I figli hanno il diritto di nascere entro il vincolo del matrimonio e di essere allevati da un padre e da una madre che rispettano i voti nuziali con assoluta fedeltà».

  • «La disintegrazione della famiglia richiamerà sugli individui, sulle comunità e sulle nazioni le calamità predette dai profeti antichi e moderni».

E le ultime parole del proclama dichiarano la semplicità verità che la famiglia è l’«unità fondamentale della società».

Oggi chiamo i membri di questa Chiesa e i genitori, i nonni e i parenti impegnati in ogni dove a tenersi stretti a questo Proclama, a renderlo uno vessillo simile allo «stendardo della libertà» del comandante Moroni e a impegnarsi a vivere secondo i suoi precetti. Dato che ognuno di noi fa parte di una famiglia, il proclama si applica a tutti.

I sondaggi tra l’opinione pubblica indicano che dappertutto, nel mondo, la famiglia viene considerata la priorità maggiore, eppure negli ultimi anni la cultura in generale sembra ignorare la famiglia, o a darne una definizione sbagliata. Esaminiamo alcuni dei cambiamenti degli ultimi decenni:

  • Molte delle più importanti istituzioni nazionali e internazionali che prima sostenevano e rafforzavano la famiglia, ora cercano di soppiantare e persino sabotare proprio la famiglia, l’istituzione che erano state create per aiutare.

  • In nome della «tolleranza» la definizione di famiglia è stata estesa al punto che si può considerare «famiglia» degli individui di qualsiasi sesso che vivono insieme, prendendo o meno degli impegni, con o senza figli, e senza considerare le conseguenze.

  • Il rampante materialismo ed egoismo inganna molti a pensare che la famiglia, e i figli in particolare, sono un pesante fardello che li ostacola, piuttosto che un sacro onore che insegna ad essere più simili a Dio.

Eppure la maggior parte dei genitori in tutto il mondo continua a conoscere l’importanza e la gioia connesse alla famiglia naturale. Alcuni miei amici, appena tornati da diversi continenti dopo aver parlato con le famiglie e i genitori, mi hanno riportato che le speranze e le preoccupazioni dei genitori sono sempre le stesse in tutto il mondo.

In India una madre hindu preoccupata ha detto: «Vorrei solo avere sui miei figli un’influenza maggiore dei massa media e dei compagni».

E una madre buddista in Malaysia ha affermato: «Vorrei che i miei ragazzi fossero in grado di vivere nel mondo, ma non voglio che siano del mondo». I genitori di culture e religioni diverse dicono e provano le stesse cose dei genitori nella Chiesa.

Il mondo ha bisogno di conoscere ciò che insegna il proclama perché la famiglia è l’unità fondamentale della società, dell’economia, della cultura e del governo. E come ben sanno i Santi degli Ultimi Giorni, la famiglia sarà anche l’unità fondamentale del regno celeste.

Nella Chiesa, credere nella primaria importanza della famiglia ha le sue radici nella dottrina restaurata. Conosciamo la santità della famiglia in entrambe le direzioni della nostra esistenza eterna. Sappiamo che, prima di questa vita, vivevamo col nostro Padre celeste come parte della Sua famiglia, e sappiamo che i rapporti familiari continueranno a esistere dopo la morte.

Se vivremo secondo questa conoscenza, attireremo a noi il mondo. I genitori che danno grande importanza alla loro famiglia graviteranno attorno alla Chiesa perché offre la struttura, i valori, le dottrine e la prospettiva eterna che essi cercano e non possono trovare altrove.

La nostra prospettiva centrata sulla famiglia dovrebbe spingere i Santi degli Ultimi Giorni a cercare di essere i migliori genitori al mondo. Dovrebbe far nascere in noi un enorme rispetto per i nostri figli, che in realtà sono nostri fratelli spirituali, e il desiderio di dedicare tutto il tempo necessario per rafforzare la nostra famiglia. Non c’è veramente nulla di più importante per la felicità nostra e dei nostri figli, dell’amore e sostegno reciproco in seno alla famiglia.

Il presidente Harold B. Lee ha detto che la Chiesa è la necessaria «impalcatura» che ci aiuta a formare gli individui e le famiglie (vedere Conference Report, ottobre 1967, 107). La Chiesa è il regno di Dio sulla terra, ma nel regno dei cieli, le famiglie saranno la fonte del nostro progresso eterno e della nostra gioia, e l’ordine del nostro Padre celeste. Come ci viene spesso ricordato, un giorno verremo rilasciati dalle nostre chiamate ecclesiastiche ma, se siamo degni, non saremo mai rilasciati dai nostri rapporti familiari.

Joseph F. Smith affermò: «Non può esistere alcuna sincera felicità al di fuori della casa; e ogni tentativo fatto per santificare e conservare la sua influenza è edificante per coloro che lavorano e si sacrificano per la sua costituzione. Gli uomini e le donne spesso cercano di sostituire la casa con qualche altro sistema di vita; essi cercano di convincersi che la casa significa limitazioni, che la massima libertà risiede nella possibilità di spostarsi a proprio piacimento. Non c’è felicità senza servizio, e non c’è servizio più grande di quello che trasforma la casa in una istituzione divina che promuove e protegge la vita familiare» (Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Joseph F. Smith, 382).

Ci si potrebbe chiedere: «Come possiamo proteggere, preservare e rafforzare la nostra famiglia in un mondo che spinge così forte nella direzione opposta?» Voglio dare tre semplici suggerimenti:

  1. Siate regolari nel tenere le preghiere familiari quotidiane e le serate familiari settimanali. Entrambe invitano lo Spirito del Signore che fornisce l’aiuto e il potere necessari ai genitori e capi famiglia. I manuali e le riviste della Chiesa forniscono molte buone idee per le serate familiari. Prendete anche in considerazione le riunioni familiari di testimonianza in cui i genitori e i figli possono esprimere ciò in cui credono e i sentimenti reciproci in un ambiente familiare.

  2. Insegnate nella casa il Vangelo e i valori fondamentali. Favorite l’amore per le Scritture leggendole insieme. Troppi genitori abdicano, delegando questa responsabilità alla Chiesa. Benché il seminario, le organizzazioni ausiliarie e i quorum del sacerdozio siano importanti complementi all’istruzione evangelica dei genitori, la responsabilità principale risiede nella famiglia. Potreste scegliere un argomento evangelico o un valore della famiglia e poi cercare un modo per insegnarlo. Siate saggi e non impegnate troppo i vostri figli o voi stessi in attività fuori della casa, tanto da essere così occupati da non riconoscere o sentire lo Spirito del Signore quando vi offre la guida promessa per voi stessi e la vostra famiglia.

  3. Creare dei legami familiari che diano ai figli una identità maggiore di quella che essi possono trovare tra i coetanei, a scuola o da qualsiasi altra parte. Lo si può fare grazie a tradizioni familiari come i compleanni, le feste, la cena, la domenica; e anche grazie a regole familiari con conseguenze naturali e ben comprese. Si possono assegnare ai figli compiti e doveri specifici per i quali ricevono complimenti o altre ricompense proporzionate a quanto fanno. Insegnate loro l’importanza di evitare i debiti e di guadagnare, risparmiare e spendere i soldi saggiamente. Aiutateli a imparare ad essere responsabili della loro autosufficienza materiale e spirituale.

Nel mondo di oggi, dove prevale l’aggressione di Satana contro la famiglia, i genitori devono fare tutto ciò che possono per fortificare e difendere la loro famiglia. Ma i loro sforzi potrebbero non essere sufficienti. La nostra fondamentale istituzione, la famiglia, ha un disperato bisogno dell’aiuto e del sostegno dei parenti e delle istituzioni pubbliche. Fratelli e sorelle, zie e zii, nonni e cugini possono offrire un grande aiuto ai nostri figli. Ricordate che un’espressione di affetto e di incoraggiamento da parte di un parente spesso fornirà a un bambino la giusta influenza e l’aiuto necessario in un momento difficile.

La Chiesa stessa continuerà ad essere la prima e principale istituzione (l’«impalcatura») che aiuterà le famiglie ad essere forti. Vi posso assicurare che i dirigenti della Chiesa si preoccupano del benessere della vostra famiglia, e vedrete maggiori sforzi nel dare priorità e nel concentrarsi sulle necessità della famiglia. Ma come vostri dirigenti, invitiamo i membri della Chiesa, ovunque siano, a mettere la famiglia al primo posto e a trovare modi specifici per rafforzare la loro famiglia.

Inoltre chiediamo alle istituzioni pubbliche di fare un esame di coscienza e di fare meno di ciò che danneggia le famiglie e più di ciò che le aiuta.

Chiediamo ai mass media di offrire più di ciò che è edificante e sostiene le famiglie, e meno di ciò che idealizza l’immoralità e il materialismo.

Chiediamo ai dirigenti del governo e politici di mettere le necessità dei bambini e dei genitori al primo posto e di pensare in termini di impatto sulla famiglia nel legiferare.

Chiediamo agli Internet provider e ai creatori di siti web di diventare più responsabili riguardo alla loro potenziale influenza e di attuare l’obiettivo cosciente di proteggere i bambini dalla violenza, dalla pornografia, dalle sozzure e dal fango.

Chiediamo alle istituzioni scolastiche di insegnare i valori universali e le qualità parentali, di sostenere i genitori nel loro dovere di crescere i figli per diventare capi famiglia nelle generazioni a venire.

Chiediamo agli stessi membri della Chiesa di dimostrare amore per il prossimo e per gli amici di altri fedi, e di includerli nell’utilizzo delle molte risorse che ha la Chiesa per aiutare le famiglie. Le nostre comunità e i nostri quartieri saranno più al sicuro e forti se le persone di tutte le fedi lavorano insieme per rafforzare la famiglia.

È importante ricordare che tutte le unità più grandi della società dipendono dall’unità più piccola e fondamentale: la famiglia. Non importa chi o cosa siamo, aiutiamo noi stessi aiutando la famiglia.

Fratelli e sorelle, se innalziamo il proclama al mondo sulla famiglia come stendardo, viviamo e insegnamo il vangelo di Gesù Cristo, adempiamo la misura della nostra creazione qui sulla terra. Proveremo pace e felicità in questo mondo e in quello a venire. Non dovremmo aver bisogno di un uragano o di altre crisi per ricordarci ciò che conta di più. Ce lo dovrebbe ricordare il piano di felicità e salvezza del Signore. Ciò che è di maggiore importanza è ciò che dura più a lungo, e la nostra famiglia è eterna. Di questo rendo testimonianza nel nome di Gesù Cristo. Amen.